A Palermo il mare non conosce stagioni. È lì, fedele e maestoso, a cullare la città con il suo respiro lento, in estate come in autunno. Quando le giornate di ottobre si fanno più dolci e l’aria si riempie di una luce dorata, il mare diventa rifugio, compagno di passeggiate silenziose e pensieri leggeri.
A Mondello, la sabbia chiara si stende come velluto, ormai libera dagli ombrelloni colorati. Il mare, ancora tiepido, riflette cieli tersi e tramonti infuocati. Ci sono giorni in cui il coraggio spinge i più audaci a tuffarsi ancora, a lasciarsi avvolgere dall’acqua limpida che conserva il calore dell’estate. Altri, invece, preferiscono camminare lungo la riva, raccogliendo conchiglie e lasciandosi sorprendere dal silenzio interrotto solo dalle onde.
Più in là, tra le rocce dell’Addaura e i sentieri che portano a Capo Gallo, il mare si mostra selvaggio, potente, immenso. Qui l’autunno non è malinconia, ma forza pura: il vento porta profumi di salsedine, il sole accarezza la pelle con una carezza gentile, e ogni passo sembra un invito alla contemplazione.
E poi arriva novembre. Altrove il mare diventa lontano, da guardare soltanto. A Palermo, invece, continua a chiamare. Le sue acque possono ancora accogliere, le sue spiagge restano aperte, le sue albe e i suoi tramonti regalano emozioni intime, da vivere quasi in segreto. È come se il mare, in questo periodo, si donasse soprattutto a chi sa cercarlo con cuore paziente.
Il mare di Palermo non è un luogo da visitare, ma da sentire. È una promessa che non svanisce con l’estate: un abbraccio che dura tutto l’anno, capace di ricordare a chi lo incontra che la bellezza non ha calendario.